Tra Me è lieta di annunciare l’inizio della sua collaborazione con la rete di “Senza Asilo” ( http://www.senzaasilo.org/ ), che si occupa di accompagnamento sociale dei richiedenti asilo politico ai quali viene negato il diritto di rimanere in maniera legale e regolare in Italia. Queste persone sono coloro che, dopo aver avanzato la richiesta di asilo nel nostro paese e dopo aver svolto il loro percorso di integrazione all’interno dei progetti di accoglienza presenti sul territorio, hanno ricevuto una risposta negativa dalla Commissione Territoriale che ha esaminato la loro situazione e ha stabilito che i richiedenti non avessero i requisiti per ottenere la protezione nel nostro paese. Destinati dunque alla “clandestinità”, sono costretti a vedere vanificato il loro percorso di integrazione; non possono lavorare, affittare un’abitazione né curarsi.
È di pochi giorni fa l’articolo (http://www.lastampa.it/2017/03/02/cronaca/lasciateci-assumere-i-profughi-per-le-imprese-sono-una-risorsa-IrjgFWX4m3YQuextsN4uyI/pagina.html) uscito su La Stampa che riportava la lettera scritta da 100 aziende piemontesi al prefetto di Torino nella quale veniva avanzata la richiesta di poter assumere i profughi ai quali è stato negato l’asilo. 100 imprenditori che, coordinati appunto dalla rete “Senza Asilo”, richiedono di <<poter proseguire il percorso intrapreso con questi ragazzi perché sono bravi. Hanno imparato un mestiere e sono diventati risorse fondamentali>>.
Tra Me entra dunque a fare parte di un’ampia rete di persone, associazioni e aziende che si impegnano a garantire un futuro migliore ai richiedenti asilo, nell’interesse non solo degli stessi richiedenti asilo, ma anche della società civile.