Il gruppo di cittadinanza attiva carignanese denominato “La Città che cresce” tira le somme su un campione tra i 15 e i 30 anni su studio, sport, cultura, manifestazioni, territorio e non solo
Grazie alla piattaforma Meet, messa a disposizione dalla preside Claudia Torta dell’Istituto superiore Norberto Bobbio, che dava la possibilità a un’utenza massima di 250 persone di interfacciarsi virtualmente, ha preso forma in diretta Facebook la serata divulgativa dal titolo “I giovani e Carignano”.
Questa conteneva i risultati di un sondaggio lanciato tra settembre e ottobre del 2020 (prevalentemente a risposta chiusa, con alcune domande anche a risposta aperta) sottoposto, a rigor di logica e proprio, in quanto protagonisti, a ben 397 giovani carignanesi aderenti, con una fascia d’età compresa tra i 15 e i 30 anni.
L’incontro virtuale della scorsa settimana, di giovedì 25 marzo che, a detta degli organizzatori, trarrà sicuramente una serie di spunti e valutazioni per la gestione e l’organizzazione di un miglior futuro socio-culturale, ricreativo e ambientale per i giovani, è stata voluta dal gruppo di cittadinanza attiva “Carignano, la Città che cresce”.
«Gli esiti del sondaggio hanno suscitato molti interrogativi nella ricerca degli aspetti distintivi che potranno caratterizzare la società carignanese per il futuro. L’idea è di impostare una progettualità per i giovani, non fatta per loro, ma “con loro” e vederli come protagonisti. Come idea potrebbe esserci eventualmente materiale per una seconda edizione del sondaggio, incentrandola anche su altre tematiche. – ha commentato al “Corriere” il coordinatore de “La Città che cresce” Roberto Falciola, uno dei promotori della serata.
L’appuntamento, oltre a Falciola, ha visto la partecipazione di un gruppo di lavoro composto da Marco Canavoso, Francesco Boggio e Giacomo Ferraro. «Gli analisti prima citati sono alcuni tra i ragazzi che hanno risposto all’ appello lanciato fra settembre e ottobre 2020, che prevedeva la loro partecipazione al progetto di ricerca sulla Città. Questo è stato articolato in una serie di tavoli di lavoro riguardanti cultura, ambiente, centro storico e commercio, viabilità, memoria e storia della Città, sport e sociale» ha inoltre aggiunto Falciola.
Ad esordire Canavoso che ha affrontato il giudizio dei giovani riguardo la qualità dei locali di ritrovo e dei punti di aggregazione presenti sul suolo carignanese. Dagli istogrammi ne è conseguito un risultato complessivamente poco soddisfacente.
Uno invece degli interessi principali giovanili ha riguardato la musica e nello specifico la capacità o la volontà di suonare uno strumento, rappresentata dal 34% degli interrogati. Tra gli eventi espressamente e maggiormente richiesti dai giovani figurano proprio quelli di natura musicale, insieme a quelli di natura sportiva.
Nell’ambito dello studio e del lavoro, il 62,4% dei ragazzi è studente (60% universitario e 40% delle superiori) e quasi l’ 11 % abbina lo studio al lavoro. Le scelte delle scuole secondarie ricadono sul liceo scientifico al 28%, sull’istituto tecnico tecnologico al 22 e l’ economico al 12%. Meno di un terzo dei giovani carignanesi svolge un lavoro (al 25% con contratto a tempo indeterminato, l’apprendistato al 21,3% e con contratto a tempo determinato al 20%).
Dalle parole invece di Boggio si trae inoltre una platea giovanile prevalentemente sportiva a livello amatoriale, affrontando però una disciplina in modo indipendente. Le aree attrezzate adibite allo sport amatoriale individuale sono giudicate in modo neutrale, ma tendente al negativo. Un quasi 20% del campione sottoposto a sondaggio è invece sportivo agonista. Col passare degli anni, però vi è un trend in ribasso per i sportivi che da agonisti passano alla categoria degli amatori individuali, venendo meno alla voglia di continuare a praticare sport ad alti livelli.
I primi tre sport più praticati individualmente sono la palestra, il calcio e calcetto e il podismo, quest’ultimo quasi a pari merito con il nuoto. Il 56% dei carignanesi pratica lo sport prevalentemente nella propria città, il 10,4% a Carmagnola, mentre il 38% nei dintorni. Tra le proposte avanzate vi è quella di individuare strutture preposte per palestre e spazi per la pallavolo e la scherma.
Per quanto riguarda il capitolo “I giovani e le cose belle”, Boggio ha rivelato che un buon 75% dei giovani è stato al cinema, un po’ meno ad eventi sportivi e quasi il 60% non ha partecipato a un concerto e a teatro negli ultimi 12 mesi, anche in conseguenza dell’emergenza pandemica. Quasi il 60% dei giovani carignanesi dichiara di essere stato al Teatro Cantoregi e una cospicua fetta è a conoscenza del luogo culturale.
Quanto alle mostre di cultura, pittura e scultura, oltre il 40% dichiara di non averle visitate.
2 su 3 dichiarano invece di aver letto libri di propria scelta. Oltre una persona su tre non conosce l’esistenza del Museo Civico Giacomo Rodolfo e della manifestazione del 7 settembre della fiaccolata al Pilone in ricordo dell’eccidio di Virle, avvenuto nel periodo nazi-fascista, dove persero la vita 8 partigiani.
Con Ferraro invece l’indagine è passata sui giovani e sugli eventi. La Sagra del Ciapinabò, il Carnevale e Fiori e Vini sono gli eventi più radicati e importanti apprezzati.
Nella sezione “I giovani e la qualità della vita”, invece, i mezzi di informazione più efficaci sulla vita cittadina premiano in prima posizione Facebook e i social per oltre il 60 per cento, seguiti dai giornali locali e dai siti Internet di informazione locale.
La rappresentanza giovanile carignanese è inoltre abbastanza soddisfatta di vivere in Città.
Fonte: Corriere di Carmagnola