La Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul decreto immigrazione. Con 298 sì e 224 no, si può dire che si sia letteralmente spaccata sull’argomento. Il voto finale, comunque, è atteso per domani mattina: dopodichè il provvedimento passerà all’esame del Senato e dovrà essere convertito in legge entro il 20 dicembre.

Decreto immigrazione, 298 sì e 224 no

Come da copione, a fare maggiormente da ostacolo è stata la Lega. Il partito di Matteo Salvini, infatti, ha presentato oltre 260 ordini del giorno. Nonostante questo, però, l’approvazione della questione di fiducia sul decreto immigrazione può essere considerata una vera e propria conquista della maggioranza. “Salvini si tranquillizzi, supereremo anche quest’ultimo ostacolo. Poi la parola passerà al Senato per il via libera definitivo. Intanto, già da oggi per donne, uomini, bambini mossi dalla disperazione si riapre la porta della speranza“, ha commentato la deputata dem Barbara Pollastrini.

Ora seguirà la presentazione di tutti gli ordini del giorno proposti dalle opposizioni, e il che potrebbe trascinare la discussione per alcuni giorni. Alla fine, poi, ci sarà il secondo voto di fiducia sul testo, e anche qui potrebbero esserci degli scogli da oltrepassare. Il timore, infatti, è che alcuni deputati del Movimento 5 Stelle, già firmatari di un emendamento sulla confisca delle navi umanitarie che trasportano migranti in violazione delle norme, si possano tirare indietro all’ultimo momento.

Decreti sicurezza, cosa cambia

Tra le principali modifiche apportate ai decreti sicurezza di Matteo Salvini c’è sicuramente la reintroduzione della protezione umanitaria con un ulteriore ampliamento delle protezioni speciali che dovrebbero sanare la condizione di migliaia di persone. Con l’entrata in vigore di questi decreti, infatti, moltissimi immigrati sono stati trasformati da un momento all’altro in clandestini. Un altro aspetto sostanziale che verrà cambiato è quello che riguarda la ristrutturazione del sistema di accoglienza, tarato sui piccoli centri diffusi sul territorio nazionale. Ma ci sarà anche lo stop alle maxi multe e alle confische delle navi umanitarie con il riconoscimento del diritto costituzionale e internazionale di salvare vite umane in mare. Infine, è stato inserito il ripristino delle iscrizioni all’anagrafe e di alcuni servizi per l’integrazione dei richiedenti asilo.

Il testo del decreto immigrazione, poi, è stato integrato con due emendamenti passati in commissione. Da una parte è stato tolto il tetto massimo delle quote del decreto flussi. Da anni, infatti, sono ferme a 30mila unità per gli ingressi di stranieri per motivi di lavoro. Il secondo, invece, riguarda il divieto di espellere anche coloro che, nei paesi di origine, potrebbero rischiare di essere perseguitati per motivi di orientamento sessuale o di identità di genere.