– Appello a sostegno dell’associazionismo piemontese –
ARCI Piemonte lancia un appello alle istituzioni, alle forze politiche, e al mondo della filantropia a sostegno dell’associazionismo di promozione sociale e culturale e del Terzo Settore in Piemonte
1) Premessa A circa due mesi dallo scoppio della pandemia e poi della chiusura totale stiamo lentamente uscendo dall’emergenza, ma quando si parla di “fase 2” sembra sfuggire l’importanza di affermare la necessità di tornare al più presto a parlare di socialità e cultura. Gli effetti della “cattività” imposta dalle misure di prevenzione, oltre a garantire la distanza di sicurezza, stanno imponendo quello che non a caso viene definito “isolamento sociale”, crescono le disuguaglianze e le paure, ma non dobbiamo arrenderci alla deriva verso una società atomizzata in cui le relazioni siano solo mediate da uno schermo e ciascuno diventi il delatore del suo vicino. La vita delle persone, e con essa la loro salute (che non è solo fisica), non può fare a meno della socialità e della cultura. E questo vale ancora di più se pensiamo al percorso di crescita delle bambine e dei bambini, come dei/delle ragazzi/i. Come diceva Aristotele siamo politikòn zôon, “animali sociali”, e come tali sopravviviamo solo se possiamo continuare a coltivare le relazioni interpersonali ed esprimere la nostra creatività. L’associazionismo diffuso può essere il giusto antidoto a questa deriva, ma questa volta non può farcela solo sorretto dalle proprie gambe.
2) Chi siamo: La nostra storia ha radici robuste che partono da lontano, le pratiche di mutualismo delle società operaie di mutuo soccorso di fine ‘800; i primi circoli ricreativi e culturali, le case del popolo e le società di mutuo soccorso impegnati nella campagna contro la prima guerra mondiale all’inizio del Novecento; i valori e le lotte della Resistenza partigiana contro il nazifascismo. ARCI Piemonte è oggi una diffusa associazione di promozione sociale (ex D.Lgs 117/2017), presente in tutte le province, che conta 8 comitati territoriali, circa 450 circoli ed associazioni aderenti (in prevalenza APS), a cui sono iscritti/e 113.000 cittadine e cittadini piemontesi. Associazioni e circoli che aggregano giovani e giovanissimi, minori e famiglie, anziani, donne e uomini che si ritrovano per stare insieme nell’esercizio del diritto costituzionale di associarsi, per costruire insieme le risposte ai propri bisogni e a quelli della comunità, contrastando la solitudine e le disuguaglianze.
3) Cosa facciamo Nel 2019, solo per dare alcuni dati, l’associazionismo ARCI in Piemonte ha organizzato oltre 900 concerti (tre quarti dei quali gratuiti), 100 proiezioni cinematografiche, altrettanti spettacoli di teatro e danza, 450 trattenimenti danzanti, per complessive 170.000 presenze (dati SIAE). Le nostre sedi sono spesso avamposti socio-culturali, nei piccoli centri (dove a volte sono l’unico punto di riferimento per la socialità) come nelle grandi periferie urbane; promuoviamo ogni giorno occasioni di formazione e di fruizione culturale, spettacoli, attività educative, ludiche e motorie, aggregazione, ricreazione, inclusione, mutualismo e solidarietà, accessibili anche alle fasce più fragili della popolazione. Sono quasi tutte attività che, necessariamente, abbiamo dovuto sospendere a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, sia per principio di precauzione (in alcuni casi abbiamo interrotto nel nostre attività prima che fosse obbligatorio), sia per effetto delle misure urgenti di contenimento del contagio adottate dal Governo e della Regione Piemonte.
4) L’emergenza: il nostro impegno durante il lockdown La vocazione mutualistica e solidaristica dell’ARCI, grazie al protagonismo di soci/e, dirigenti e volontari/e in servizio civile, ha visto l’Associazione, in questa fase emergenziale e di chiusura forzata dei suoi spazi, impegnarsi: • con la campagna Solidarietà Virale, mantenendo – compatibilmente con le norme di prevenzione – l’operatività dei progetti sociali in corso (mense sociali, sportelli e centri antiviolenza), organizzando raccolte fondi, raccolta e distribuzione di generi di prima necessità, assistenza ai compiti per bambine/i e ragazze/i che non hanno possibilità di utilizzare servizi online. ARCI infatti è anche uno degli snodi della Rete Torino Solidale che, in collaborazione con la Città di Torino, distribuisce settimanalmente migliaia di pacchi alimentari alla popolazione. • con la campagna Resistenza Virale, mantenendo vivo il rapporto con soci/e e cittadine/i, attraverso le diverse modalità online, laboratori educativi e ricreativi, assemblee, incontri, concerti, pieces teatrali, proiezioni cinematografiche, dimostrando ancora una volta la forza e l’importanza dell’associazionismo di promozione sociale.
5) L’associazionismo diffuso è in grave difficoltà Chi come la nostra Associazione si occupa prevalentemente di cultura e socialità, sostenendo ed accompagnando decine di migliaia di cittadini in percorsi di protagonismo, aggregazione, promozione sociale e culturale, sa che per tenere saldi i legami sociali delle nostre comunità, qualunque sarà la “normalità” che ci aspetta, non potremo fare a meno di cultura, spazi educativi e aggregazione.
Le associazioni, che per la gran parte vivono delle proprie attività di autofinanziamento e non del sostegno pubblico, si trovano – tanto quanto gli altri soggetti economici – di fronte a enormi difficoltà organizzative e materiali, l’impossibilità ancora di programmare la ripresa delle attività, la difficoltà di mantenere un rapporto stabile con volontari/e e soci/e, il pagamento degli affitti delle sedi (private o in convenzione da enti pubblici), le utenze, le imposte, il mantenimento dei posti di lavoro, il pagamento dei mutui, le spese per i DPI e la sanificazione delle sedi, etc…
Siamo estremamente preoccupati perché stiamo osservando una pesante sottovalutazione degli effetti che potrebbe avere, anche sulla salute pubblica, la disarticolazione del sistema della promozione sociale, che non è solo volontariato, non è impresa, ma è anche una componente attiva dell’economia sociale della nostra regione, e produce cultura, welfare, educazione popolare, occupazione, contribuendo al benessere dei/lle cittadini/e e delle comunità. Le persone stanno bene insieme; le video-chiamate, i concerti in streaming, gli “aperitivi virtuali”, i flash-mob dal balcone, sono solo cure palliative per affrontare questa fase acuta dell’emergenza – che in Piemonte si fa ancora sentire in modo drammatico – ma il perdurare di questa situazione rischia di compromettere in modo irreversibile il sistema associazionistico della nostra regione.
6) Le nostre proposte La crisi sta colpendo duramente tutti i settori della società e dell’economia del Paese, comprese le organizzazioni dei cittadini, non vogliamo dover contare le porte che non riapriranno più, lasciando i nostri paesi più poveri di opportunità, occorre mettere subito in campo provvedimenti e risorse a sostegno dell’associazionismo di promozione sociale e culturale e di tutto il terzo settore, come si sta facendo per altri soggetti di tipo economico. Riteniamo particolarmente urgente l’attivazione di interventi a favore delle tante associazioni che si occupano di attività educative e di formazione extra-scolasitca, e di quelle che si occupano di promozione culturale di base, ricreazione, spettacolo e arti performative (musica dal vivo, cinema, teatro, danza, etc) e che rischiano di essere gli ultimi soggetti a poter riprendere le attività.
• Alle forze politiche Ai partiti, ai movimenti politici e alle liste civiche chiediamo un confronto trasparente e leale sulle nostre proposte, il Paese e la nostra regione vivono un momento straordinario di crisi che non è solo sanitaria, ma sociale ed economica, e noi vogliamo fare la nostra parte. Ci aspettiamo una attenzione per il nostro mondo che non sia solo legata alla gestione di situazioni emergenziali come la solidarietà alimentare, ma che – in modo concreto – si tenga conto dell’associazionismo e dell’economia sociale come una componente importante per la tenuta sociale, politica ed economica della nostra regione e del nostro Paese.
• Al Governo e al Parlamento L’apertura alla Cassa integrazione in deroga anche al Terzo Settore con il Decreto “Cura Italia” è stata una novità importante, ma non basta. Le altre misure di sostegno straordinario non possono di volta in volta riguardare solo pezzi del nostro mondo (di volta in volta le imprese sociali, lo sport dilettantistico…), con l’approvazione del Codice del Terzo Settore finalmente si è riconosciuta la fisionomia complessiva del nostro mondo ed il suo operare per l’interesse generale, occorre tenere conto del Terzo Settore nel suo complesso (sia i soggetti commerciali sia quelli non commerciali) quando si prevedono interventi di sostegno e accompagnamento all’emergenza ed al rilancio. Alcune proposte: – estensione delle misure di supporto alla liquidità e accesso al credito a tutti gli Enti del Terzo Settore (ETS, compresi quelli non commerciali); – proroga della Cassa integrazione in deroga per gli ETS fino al termine effettivo dell’emergenza e alla ripresa normale di tutte le attività, comprese le attività di spettacolo, culturali e ricreative; – estensione del credito d’imposta per le locazioni relative alle sedi associative (indipendentemente della categoria catastale dell’immobile); – estensione della sospensione del versamento dei canoni pubblici per le sedi associative; – sospensione del pagamento di utenze e versamenti IRAP; – estensione agli ETS del credito d’imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro; – emanazione di norme specifiche per autorizzare gli enti locali ad operare in deroga a norme generali e specifiche concernenti l’erogazione di contributi alle attività culturali e la riscossione di oneri e imposte locali, come richiesto dall’appello promosso dagli assessori alla Cultura di dieci città; – proroga scadenze adempimenti legati all’attuazione della Riforma del Terzo Settore, fra queste: a) nomina organo di controllo ex art. 30 e revisore legale ex art. 31 CTS; b) proroga al 31/12/2020 del termine per la trasformazione per le SMS di cui all’art. 43 del CTS; c) proroga al 31/12/2020 del termine per l’adeguamento degli statuti per gli ETS; – proroga al 31 dicembre 2020 del termine di pubblicazione dei contributi pubblici ex L. 124/2017; – prevedere l’accessibilità al Fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo (di cui all’art. 89 del Decreto Cura Italia) anche per le APS che svolgono svolgono attività culturali; – supporto straordinario alle Reti associative nazionali (di cui all’art. 41, c. 2 del Codice del Terzo Settore) impegnate in progetti e attività di utilità sociale per fronteggiare le emergenze sociali ed educative determinate dall’epidemia.
• Alle fondazioni e al mondo della filantropia Sottoscriviamo in toto i contenuti della lettera aperta della Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci alle Fondazioni bancarie e alla filantropia torinesi, anzi pensiamo che il ragionamento su “Un patto per la cultura” vada esteso a tutto il territorio piemontese: un fondo di sviluppo del noprofit culturale per il post emergenza, “disponibile e indistinto per tutti, piccoli e grandi soggetti del no profit, che ne condividano impronta e finalità e capiente per tutti secondo obiettivi di intervento condivisi”, da costituirsi grazie all’impegno delle Fondazioni bancarie piemontesi e della filantropia privata. In questa direzione ci pare stiano andando alcuni interventi straordinari, come il bando “Rincontriamoci” della Fondazione Compagnia di San Paolo.
• Alla Regione Piemonte Alla Giunta e al Consiglio regionale del Piemonte proponiamo: – di aprire un tavolo di confronto permanente con l’associazionismo ed il Terzo Settore, a partire dal riconoscimento del Forum del Terzo Settore in Piemonte come organismo unitario di rappresentanza (già riconosciuto in questa sua funzione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali), con l’obiettivo, in questa fase, di dare vita ad un piano organico di intervento a medio e lungo termine per mettere in sicurezza l’associazionismo diffuso e tutto il Terzo Settore. – Abbiamo apprezzato l’intervento affidato al bando della Fondazione Piemonte dal vivo, a sostegno delle attività di pubblico spettacolo. Stante il quadro normativo, attività di questo tipo però per le associazioni sono necessariamente attività secondarie, in quanto di natura commerciale. Occorre quindi un intervento straordinario a sostegno della promozione della cultura di base, delle attività di spettacolo presso le sedi associative, e della formazione artistica che rimangono escluse da questo tipo di misura. – Le sedi associative di APS, ODV e Onlus (iscritte ai registri regionali e nazionali) sono punti di riferimento preziosissimi per le politiche di welfare, promozione della cultura e inclusione sociale, occorre attivare un fondo che aiuti, con contributi a fondo perduto, a far fronte alle spese di locazione relative ai mesi di sospensione delle attività (centri di incontro, centri giovanili, circoli, teatri, spazi educativi, sedi formative, etc…).
• Agli Enti Locali All’ANCI Piemonte chiediamo di facilitare il rapporto fra i comuni e l’associazionismo diffuso, e proponiamo: – la sospensione dei tributi di competenza comunale per tutta la fase di sospensione delle attività per tutti gli ETS; – l’annullamento dei versamenti TARI per il periodo di sospensione delle attività associative; – rinegoziare le condizioni dei contratti di locazione e/o concessione alle APS, ODV e Onlus (iscritti ai registri regionali e nazionali), al fine di esonerare le associazioni dal pagamento dei canoni delle concessioni e locazioni relativi ai mesi in cui le loro attività non hanno potuto svolgersi; – il supporto degli Enti Locali nella fase di riapertura, attraverso accompagnamento e sostegno economico per agevolare l’applicazione delle nuove norme e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza; – in assenza di analoghi provvedimenti regionali o nazionali, attivazione di un fondo destinato alle associazioni (iscritte ai registri regionali e nazionali) che hanno contratti di locazione privati da destinare prioritariamente, ma non esclusivamente, alle associazioni che come attività principale svolgono attività educative e di promozione della cultura (musica dal vivo, cinema, teatro, danza, etc.); – semplificazione degli adempimenti richiesti per l’organizzazione di manifestazioni temporanee di pubblico spettacolo e per la richiesta di licenze temporanee di somministrazione; – un impegno a velocizzare le pratiche per la liquidazione finale dei contributi già deliberati relativi a progetti e spese già correttamente rendicontate; – promozione, a emergenza conclusa, di campagne di comunicazione e iniziative che possano favorire la ripresa delle attività e la fiducia delle persone nella frequentazione dei luoghi di cultura e aggregazione, in collaborazione con associazione ed ETS.
Torino, 27 aprile 2020
Per informazione e aderire all’appello piemonte@arci.it, www.arcipiemonte.it
Appello promosso da: ARCI Piemonte aps
Prime adesioni:
– regionali – AIACE Torino (Associazione Italiana Amici Cinema d’Essai) ASC Piemonte aps (Arci Servizio Civile) Forum Regionale per l’Educazione e la Scuola del Piemonte Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Movimento Consumatori Piemonte aps Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta Società Mutua Piemonte ETS
– comitati territoriali –
ARCI Alessandria ARCI Asti, Langhe e Roero ARCI Biella Ivrea Vercelli ARCI Cunero-Monviso ARCI Novara ARCI Torino ARCI Valle Susa-Pinerolo aps ARCI Verbania