Sono 118 i casi segnalati e gestiti dai Nodi della Rete regionale contro le discriminazioni dal 1° gennaio 2018 a fine febbraio 2019: il 36% a Torino e territorio metropolitano, il 64% nelle altre province piemontesi. A dirlo è l’Ires, l’istituto di ricerca della Regione Piemonte incaricato del monitoraggio dell’attività della Rete, che ha raccolto i dati dagli 8 nodi contro le discriminazioni che operano anche attraverso i 104 Punti informativi distribuiti sul territorio (a cui presto si aggiungeranno altri 23 punti in via di attivazione). Questi sono stati illustrati sabato mattina durante il convegno ‘Il Piemonte contro il razzismo e le discriminazioni’, organizzato in collaborazione con Rete 21 marzo – mano nella mano contro il razzismo, Unar e Ires Piemonte. Ma ecco in dieci punti cosa dice la ricerca.
1 In quattro casi su dieci le discriminazioni sono legate a questioni etniche (42%).
2 In tre casi su dieci (28%) sono state discriminate delle persone disabili.
3 Solo nel 5% dei casi a essere discriminate sono state le donne mentre nel 5% dei casi persone con orientamento sessuale diverso da quello etero.
4 Solo nel 3% dei casi sono state segnalate discriminazioni per motivi religiosi, mentre nel 12% dei casi, la discriminazione ha riguardato non una, ma più di una di queste ragioni.
5 Le discriminazioni si sono verificate nella maggior parte delle volte in ambito lavorativo (24%).
6 Le discriminazioni nella vita pubblica sono state il 14%.
7 Durante l’erogazione di servizi da parte di enti pubblici sono state segnalate il 12% delle discriminazioni.
8 Nell’11% dei casi la discriminazione ha riguardato il rifiuto di ottener in affitto la casa.
9 Nel 9% dei casi chi ha segnalato una discriminazione l’ha subita su mezzi di trasporto pubblico. Le discriminazioni a scuola sono state l’8% dei casi, la stessa percentuale si è registrata in strutture sanitarie e durante il tempo libero.
10 Per oltre il 40% dei casi si tratta di discriminazione istituzionale, perpetrata da pubbliche amministrazioni o da soggetti incaricati di pubblico servizio.
Fonte: Ires Piemonte