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La ripartizione per nazionalità più rappresentate dice che il 15% è nigeriano, il 13% eritreo, il 9% del Gambia, il 7% della Costa d’Avorio, della Guinea o della Somalia, il 6% di Sudan, Senegal o Mali, il 4% egiziano.

Nelle strutture temporanee piemontesi sono attualmente presenti 8.921 migranti, ai quali si devono aggiungere i 967 che sono inseriti in un percorso Sprar (dati aggiornati al 20 giugno): in totale 9.258 richiedenti asilo.
Da queste cifre, comunicate dall’assessora regionale all’Immigrazione in occasione della Giornata internazionale del migrante, si deduce che in Piemonte è presente il 7% del totale dei migranti che si trovano in Italia. Più impegnate sono solo la Lombardia (13%); la Sicilia (11%), il Veneto e la Campania (8%).
La ripartizione per nazionalità più rappresentate dice che il 15% è nigeriano, il 13% eritreo, il 9% del Gambia, il 7% della Costa d’Avorio, della Guinea o della Somalia, il 6% di Sudan, Senegal o Mali, il 4% egiziano. I minori stranieri non accompagnati sono stati 4.541 (dato aggiornato al 3 maggio 2016).
L’assessora Cerutti ha inoltre annunciato che anche per il 2016 il Piemonte si candida al bando del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri per il finanziamento di progetti per il contrasto al traffico di esseri umani: “È dal 2008 che il nostro ente è capofila del progetto Piemonte in rete contro la tratta’.
Negli anni abbiamo coinvolto associazioni, enti locali ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. Il fenomeno del traffico di esseri umani è in costante aumento anche sull’onda del tragico fenomeno delle migrazioni: la criminalità organizzata sfrutta i canali con i quali arrivano i profughi per trasferire le vittime di tratta”.
“Sul tema dei minori stranieri non accompagnati – ha proseguito – ci si è attivati in modo tempestivo per adeguarsi alle indicazioni della Commissione Immigrazione della Conferenza delle Regioni. L’obiettivo finale è rendere i minori autonomi, evitando il pericolo di perdere le loro tracce, perché intercettati dalla criminalità organizzata.
La prima accoglienza sarà gestita da strutture diffuse sul territorio nazionale con fondi finanziati dal Ministero dell’Interno e consente la presa in carico del minore dal momento in cui arriva in Italia per un massimo di 60 giorni. La seconda accoglienza invece deve essere gestita in strutture della rete Spar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) dedicate appositamente ai minori non accompagnati o mediante lo strumento dell’affido. Le singole Regioni dovranno recepire il documento relativo ai requisiti minimi per la seconda accoglienza”.
Inoltre, grazie al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo in Piemonte per l’anno 2016/17 verranno avviati 12 nuovi progetti Sprar attivati dai Comuni di Alessandria, Novara, Cuneo, Fossano, Savigliano, Bra, Alba, Moncalieri, Grugliasco, Chiusano d’Asti e Colleretto Castelnuovo, dal Ciss di Pinerolo, dal Cisa Asti Sud, dalla Comunità collinare Alto Astigiano, dal Cis di Ciriè e dal Ciss Ossola.
“Il tema che coinvolge i richiedenti asilo e che deve essere affrontato a livello nazionale è quello dei tempi di attesa delle Commissioni territoriali e dei dinieghi – ha aggiunto Cerutti – Abbiamo registrato un nuovo aumento, probabilmente dovuto anche all’elevato numero di richieste. L’attesa si attesta sugli 8/9 mesi.
L’attivazione a Novara della terza Commissione territoriale in Piemonte, che si aggiunge a quelle di Torino e Genova sui cui insiste la provincia di Alessandria, contribuirà a ridurre l’attesa nel momento in cui entrerà a pieno regime”.
Le audizioni delle Commissioni territoriali dal 1° gennaio al 31 maggio 2016 sono state 1.916: 1.343 richieste sono state rigettate o hanno avuto parere negativo, 573 sono state approvate.

Nelle strutture temporanee piemontesi sono attualmente presenti 8.921 migranti, ai quali si devono aggiungere i 967 che sono inseriti in un percorso Sprar (dati aggiornati al 20 giugno): in totale 9.258 richiedenti asilo.

Da queste cifre, comunicate dall’assessora regionale all’Immigrazione in occasione della Giornata internazionale del migrante, si deduce che in Piemonte è presente il 7% del totale dei migranti che si trovano in Italia. Più impegnate sono solo la Lombardia (13%); la Sicilia (11%), il Veneto e la Campania (8%).

La ripartizione per nazionalità più rappresentate dice che il 15% è nigeriano, il 13% eritreo, il 9% del Gambia, il 7% della Costa d’Avorio, della Guinea o della Somalia, il 6% di Sudan, Senegal o Mali, il 4% egiziano. I minori stranieri non accompagnati sono stati 4.541 (dato aggiornato al 3 maggio 2016).

L’assessora Cerutti ha inoltre annunciato che anche per il 2016 il Piemonte si candida al bando del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri per il finanziamento di progetti per il contrasto al traffico di esseri umani: “È dal 2008 che il nostro ente è capofila del progetto Piemonte in rete contro la tratta’.

Negli anni abbiamo coinvolto associazioni, enti locali ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. Il fenomeno del traffico di esseri umani è in costante aumento anche sull’onda del tragico fenomeno delle migrazioni: la criminalità organizzata sfrutta i canali con i quali arrivano i profughi per trasferire le vittime di tratta”.

“Sul tema dei minori stranieri non accompagnati – ha proseguito – ci si è attivati in modo tempestivo per adeguarsi alle indicazioni della Commissione Immigrazione della Conferenza delle Regioni. L’obiettivo finale è rendere i minori autonomi, evitando il pericolo di perdere le loro tracce, perché intercettati dalla criminalità organizzata.

La prima accoglienza sarà gestita da strutture diffuse sul territorio nazionale con fondi finanziati dal Ministero dell’Interno e consente la presa in carico del minore dal momento in cui arriva in Italia per un massimo di 60 giorni. La seconda accoglienza invece deve essere gestita in strutture della rete Spar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) dedicate appositamente ai minori non accompagnati o mediante lo strumento dell’affido. Le singole Regioni dovranno recepire il documento relativo ai requisiti minimi per la seconda accoglienza”.

Inoltre, grazie al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo in Piemonte per l’anno 2016/17 verranno avviati 12 nuovi progetti Sprar attivati dai Comuni di Alessandria, Novara, Cuneo, Fossano, Savigliano, Bra, Alba, Moncalieri, Grugliasco, Chiusano d’Asti e Colleretto Castelnuovo, dal Ciss di Pinerolo, dal Cisa Asti Sud, dalla Comunità collinare Alto Astigiano, dal Cis di Ciriè e dal Ciss Ossola.

“Il tema che coinvolge i richiedenti asilo e che deve essere affrontato a livello nazionale è quello dei tempi di attesa delle Commissioni territoriali e dei dinieghi – ha aggiunto Cerutti – Abbiamo registrato un nuovo aumento, probabilmente dovuto anche all’elevato numero di richieste. L’attesa si attesta sugli 8/9 mesi.

L’attivazione a Novara della terza Commissione territoriale in Piemonte, che si aggiunge a quelle di Torino e Genova sui cui insiste la provincia di Alessandria, contribuirà a ridurre l’attesa nel momento in cui entrerà a pieno regime”.

Le audizioni delle Commissioni territoriali dal 1° gennaio al 31 maggio 2016 sono state 1.916: 1.343 richieste sono state rigettate o hanno avuto parere negativo, 573 sono state approvate.

(fonte: Torino Oggi)