È possibile formarsi idee nuove su un argomento di attualità solo grazie ad un incontro?
Ebbene sì, soprattutto quando si ha un contatto diretto con persone che vivono esperienze significative.
Due operatori dell’associazione Tra Me di Carignano, che si occupa di accogliere gli immigrati, hanno incontrato i ragazzi di terza per parlare loro delle difficoltà legate alle migrazioni, ma soprattutto per superare i pregiudizi che molte persone hanno riguardo a questo problema. Per esempio si usa la parola “clandestini” per definire tutti coloro che giungono in Italia, in realtà sono coloro che non hanno ottenuto il permesso di soggiorno. Oppure si teme la diffusione di malattie, eppure i nuovi arrivati sono sottoposti a controlli medici appena giunti nel nostro Paese. Gli immigrati dono ospitati nei centri di accoglienza e quindi distribuiti in diversi Comuni, dove inoltrano la richiesta di asilo politico con l’aiuto di avvocati, per esporre le motivazioni che li hanno indotti a fuggire dai loro Paesi, in genere si tratta di situazione di guerra o di povertà estrema. Con l’aiuto di interpreti studiano la lingua e la cultura italiana.
All’incontro ha partecipato un ragazzo arrivato in Italia otto mesi fa, dopo un viaggio durato due anni. Ha 25 anni e proviene dal Mali, dove faceva il pastore. Ci ha detto che una delle parti più dolorose del viaggio è stata la partenza, perchè è stato molto duro decidere di lasciare tutto e partire, affrontando il viaggio da solo. Dopo aver attraversato il deserto, è arrivato in Algeria, dove ha incontrato dei compagni di viaggio, ma quando ha raggiunto la Libia e le difficoltà sono aumentate, perchè ha dovuto cercare lavoro per pagare la traversata: ha fatto il muratore, ed è stato insultato e maltrattato persino dai ragazzini, che prendevano a sassate i migranti. Arrivato in Italia, ha poi pensato al fatto che gli italiani lo hanno accolto bene, mentre altri, musulmani come lui, lo maltrattavano perchè straniero.
Quando ha guadagnato il denaro sufficiente, ha affrontato la traversata, che è stata per lui come per tutti gli altri un grande spavento, perchè non sa nuotare; ha visto annegare alcune persone, per cui quando è sbarcato sulle coste italiane gli è sembrato di iniziare una nuova vita. Dice che a Carignano si trova molto bene, ma lo studio dell’italiano è per lui molto difficile, anche se secondo i suoi accompagnatori è uno dei più impegnati e assidui nello studio. Gli abbiamo chiesto se ha conosciuto e ha fatto amicizia con ragazzi italiani, e ci ha risposto che non è facile fare amicizia quando si arriva in un posto nuovo, senza sapere la lingua. Spera però che qualcuno di noi diventi suo amico; questa frase ci ha colpito perchè ci ha fatto capire come sia difficile integrarsi.
Al termine dell’incontro è stato lui a farci una domanda, chiedendoci quale opinione ci siamo fatti di lui, dopo aver sentito la sua storia: gli abbiamo risposto che è un bravo ragazzo con tanta voglia di imparare e di integrarsi. Grazie a questa esperienza abbiamo riflettuto sulle difficoltà che tutti i giorni migliaia di persone incontrano per cercare una vita migliore. Abbiamo pensato che tutto il mondo è in continuo movimento, per lavoro, per studiare, per cercare migliori opportunità. Insomma, le parole degli operatori ci hanno descritto un fenomeno, ma quelle del giovane immigrato ci hanno convinto: per capire, a volte basta la curiosità, ascoltare un’esperienza, oppure soltanto vedere occhi che desiderano la pace.
La Classe Terza D
Da Carignano Ieri-Oggi-Domani Aprile 2016