Pubblichiamo la locandina ufficiale di AssoBio (associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici e naturali, tra cui Il Fior di Loto, Baule Volante, Ecor, Fattoria Scaldasole, La Finestra sul Cielo, Gruppo Alcen Nero..).
AssoBio sta inoltre valutando l’acquisto di una pagina pubblicitaria sul Corriere e la Repubblica, per comunicare la nostra estraneità ai fatti riportati in questi giorni.
Una frode nel bio: tutto vero!
La stampa ha dato notizia di una frode nel settore biologico: 7 persone (5 titolari o amministratori di una decina di aziende, 2 collaboratori di un organismo di controllo) con un vortice di fatture e documenti di certificazione falsi hanno trasformato per magia in biologici favino, soia e mais convenzionali (destinati ai mangimi per animali da allevamento) e minori quantità di frumento.
È tutto vero, purtroppo.
È anche tutto vero:
– che la frode risale a un periodo compreso tra il 2007 e il 2009;
– che l’organismo di controllo ha licenziato in tronco e denunciato alle autorità i due
collaboratori infedeli non appena le verifiche interne hanno evidenziato il loro comportamento (come succede a chi fa queste cose);
– che i cinque “imprenditori” e i due tecnici si trovano ora in carcere (dove va a finire chi fa queste cose);
– che per oltre un anno tutti gli organismi di certificazione hanno collaborato attivamente con la Guardia di finanza, fornendo un supporto di documentazione e dati che ha permesso di approfondire e ampliare le indagini.
È anche vero che tutto il settore sollecita da tempo il ministero delle politiche agricole ad avviare una banca dati in cui siano tempestivamente registrate tutte le transazioni commerciali di prodotti biologici, evitando così possibili frodi anche con complesse architetture. Ed è anche vero che il mese scorso ha deciso, se il ministero non provvede, di farsi da sé una propria banca dati, in cui confluiscano quelle di tutti gli organismi di controllo, consentendo verifiche incrociate immediate.
Ovviamente il fattaccio, che ci era noto da tempo, ci lascia con la bocca amara.
Sia perché in qualche allevamento sono finiti cereali e leguminose convenzionali spacciati per biologici, imbrogliando gli allevatori, noi che abbiamo acquistato i loro prodotti e voi che li avete consumati.
Ma anche perché la fame di denaro facile di sette (presunti, finché non si concluderà il processo penale che li attende) banditi compromette l’immagine, il duro lavoro e la passione delle altre 47.658 aziende che fanno del biologico italiano un’eccellenza che tutto il mondo ci invidia. Accidenti.
Assobio
http://www.assobio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=54&Itemid=1
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