Racconti blasfemi
di Federigo De Benedetti
Per chi è questo libro:
per chi crede senza avere dubbi,
per chi crede con qualche dubbio,
per chi non crede,
per chi crede nei dubbi.
Ci sono molti modi per avvicinarsi al divino: la preghiera, il silenzio, l’evocazione… ma soprattutto la disponibilità e l’intelligenza di chi si pone davanti al mistero con rispetto, attenzione e, necessariamente, una buona dose di ironia.
E allora le storie di De Benedetti cercano la chiave giusta per umanizzare un dio che, quando si presenta di nuovo sulla terra, davanti all’uomo incapace di riconoscerlo è costretto a scandire il proprio nome come una centralinista provetta «Dio, io sono Dio: Domodossola Imola Otranto, – precisò il vecchio». In questo presepe senza tempo, una sorta di partita a scacchi con il più apocrifo dei Vangeli, passano in rassegna le grandi figure della Bibbia e per ognuna di loro viene ritagliata un’icona tascabile e inattesa.
Il san Giuseppe che davanti alla croce del figlio morente vorrebbe essere ricordato come padre, senza dover abdicare al suo ruolo perché scalzato dal Padre celeste, o Lazzaro, estenuato da lunga malattia, che si vede costretto a risorgere in precario stato di salute.
La penna brillante di De Benedetti è intrisa di umanità per i suoi personaggi, mortali o immortali che siano, restituendoli al tempo e rendendoli tutti, senza alcun timore reverenziale, molto vicini a noi, come se, da un giorno all’altro, Maria e Giuseppe, Mosé e la Maddalena, Giuda e i discepoli, e lo stesso Gesù diventassero i nostri rumorosi, litigiosi, ma amatissimi vicini di casa.
Il nome del padre, oltre a essere un esordio tardivo di un narratore di genio, è un vero e proprio antidoto contro ogni fanatismo contemporaneo.
Collana i Dirigibili
formato 14 x 21 cm 176 pagine
Prezzo € 13,50
ISBN: 978-88-461-0107-5