Sono stati pubblicati i risultati della campagna ‘Che aria tira’. Un monitoraggio della qualità dell’aria promosso dall”Associazione Legambiente Il Platano’ , effettuato nei comuni di Carignano e Carmagnola, al quale Tra Me ha collaborato.
Una campagna di Citizen Science autofinanziata e realizzata da cittadini e associazioni che hanno effettuato il monitoraggio del biossido di azoto in un luogo a loro scelta che ritenevano interessante per il campionamento. Chi ha aderito ha posizionato i rilevatori nelle date indicate e li ha riconsegnati dopo un mese. Questi sono poi stati inviati al laboratorio per le analisi.
Tra Me ha fatto posizionare alcuni rilevatori nelle proprie sedi del centro di Carmagnola.
Si tratta della seconda edizione dell’iniziativa ‘Torino Respira’, promossa da comitati di cittadini e che, dal capoluogo, si è estesa anche nell’area metropolitana.
Il campionamento è avvenuto attraverso delle fialette che vengono posizionate all’esterno degli edifici e che rilevano la quantità di biossido di azoto nell’aria. Le fialette non necessitano di corrente elettrica e forniscono dati attendibili sulla qualità dell’aria, che vengono misurati dall’ARPA. L’accuratezza delle misurazioni effettuate è stata calcolata confrontando i risultati dei campionatori passivi installati presso le centraline ARPA a Torino.
Come prevedibile, l’aria che respiriamo non è eccezionale…
Il dettaglio è stato illustrato da Matteo Bo, post-doc in ingegneria dell’ambiente al Politecnico di Torino.
Sulla base dei dati raccolti nel periodo di campionamento, tra febbraio e marzo 2020, i tecnici hanno fatto una stima annua, in modo da poter confrontare i risultati con le soglie di sicurezza indicate dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“Nel 90% dei siti campionati è stata stimata una concentrazione annua di NO2 (ossidi di azoto) superiore alla soglia di 20 microgrammi al metro cubo, al di sopra della quale ci possono essere effetti negativi sulla salute, non solo per quanto riguarda l’apparato respiratorio -ha spiegato Bo, sottolineando come i dati siano di comprovata affidabilità scientifica- Un solo sito, invece ha evidenziato una concentrazione al di sopra del limite di legge“.
A Carmagnola sono stati monitorati oltre cento siti: 94 luoghi tra abitazioni e uffici, 13 arterie di accesso alla città, 12 scuole, 3 aree industriali e 2 oratori oltre alla stazione ferroviaria, al parco di Cascina Vigna e al bosco del Gerbasso. Un’ulteriore rilevazione è stata effettuata in piazza I maggio, in prossimità della centralina dell’ARPA.
“Tutte le attività sono state fatte secondo la norma ISO13528 -ha sottolineato Roberto Mezzalama, uno dei promotori di #Cheariatira- E i dati sono coerenti con quelli dell’Arpa, dove si sovrappongono, né l’Agenzia regionale li ha mai contestati“.
La presentazione online è partita dalla mappa generale della città, già resa pubblica dal Comitato Torino Respira, che ha coordinato la campagna a livello regionale.
I bollini colorati, relativi al livello di inquinanti registrato nel periodo di monitoraggio, hanno indicato chiaramente le aree maggiormente inquinate e quelle con l’aria più pulita.
“Le zone più critiche sono borgo Salsasio e il centro storico, dove in particolare via Valobra fa il cosiddetto ‘effetto canyon’, che causa una maggiore ristagnazione degli inquinanti -ha spiegato Bo- Passando agli altri borghi cittadini, la situazione è migliore, anche se pure a San Bernardo e a San Michele si registrano alcuni livelli più alti nei punti di maggior traffico automobilistico“.
Risulta infatti chiaro come, allontanandosi dalle sorgenti di emissioni, si riduca il carico di inquinamento.
Anche a Carignano, infatti, è emerso come il centro storico risenta di maggiore inquinamento, mentre dirigendosi verso la campagna le concentrazioni si abbassano in modo considerevole.
“Questi dati sono estremamente importanti, perché forniscono una fotografia molto dettagliata -ha concluso Bo- Possono peraltro permettere una puntuale pianificazione territoriale per affrontare il problema, a partire dalle pedonalizzazioni: per questo saranno anche condivisi con le Amministrazioni comunali“.
Carmagnola e Carignano: le aree più inquinate
Questi i nove luoghi più inquinati a Carmagnola e Carignano per quanto riguarda la concentrazione di ossidi di azoto (NO2) rilevati dalla campagna #Cheariatira 2020, con indicazione del valore annuo stimato sulla base delle rilevazioni effettuate:
- Carmagnola, via Torino 209 (incrocio via Mussetti): 43,33 µg/m³
- Carmagnola, via Fratelli Vercelli 46: 38,18 µg/m³
- Carmagnola, via Poirino cavalcavia autostrada: 36,32 µg/m³
- Carignano, via Umberto I 1: 34,74 µg/m³
- Carmagnola, via Torino 138: 34,69 µg/m³
- Carmagnola, via Racconigi 2 (pressi caserma carabinieri): 34,02 µg/m³
- Carmagnola, via Lanzo 8 lato via Torino (IC Mirò): 33,79 µg/m³
- Carmagnola, via Chiffi 64: 33,54 µg/m³
- Carmagnola, via Valobra 172: 33,03 µg/m³
Carmagnola e Carignano: le aree meno inquinate
Questi i nove luoghi meno inquinati a Carmagnola e Carignano per quanto riguarda la concentrazione di ossidi di azoto (NO2) rilevati dalla campagna #Cheariatira 2020, con indicazione del valore annuo stimato sulla base delle rilevazioni effettuate:
- Carignano, via Tappi 44: 11,46 µg/m³
- Carmagnola, via San Pietro 8 (Gaidi): 14,53 µg/m³
- Carmagnola, via Serravalle 1 (Casanova): 15,89 µg/m³
- Carmagnola, centro di osservazione del Gerbasso: 16,06 µg/m³
- Carignano, borgata Tetti Peretti 28bis: 17,34 µg/m³
- Carmagnola, piazza Antica Abazia (Casanova): 17,59 µg/m³
- Carmagnola, via Casalgrasso 9 (Motta): 17,69 µg/m³
- Carmagnola, via Carignano 130 (San Michele): 18,62 µg/m³
- Carmagnola, via Arpino 17: 18,76 µg/m³
Potete trovare il video con i dati sulla pagina Facebook ‘Legambiente Il Platano’.